Tre le note positive della vittoria di Pagani, il contropiede un'arma da tenere in considerazione

12.09.2016 14:40 di  Raffaele Cozzolino   vedi letture
Tre le note positive della vittoria di Pagani, il contropiede un'arma da tenere in considerazione
© foto di foto: tuttocasertana.it

La Casertana tira un’autentica boccata d’ossigeno con il successo last minute di Pagani. La rete di Orlando fa il paio con quella subita nel finale di partita contro il Melfi e restituisce ciò che la sorte, ma anche la poca concretezza sotto la porta avversaria, aveva tolto.

Le note positive sono tre, a fronte di un risultato comunque risicato e di una prestazione non eccelsa. Sul gradino più alto del podio di ciò che fa sorridere ci sono, come ovvio che sia, i tre punti, i quali servivano per tutto: morale e classifica, soprattutto perché presi  contro una diretta avversaria per la salvezza. Importante è anche il messaggio che lancia la squadra che di fronte a determinate carenze tecniche ha messo tanto impegno nella gara, arretrando senza mollare nei momenti di difficoltà. Terzo fattore da prendere e tenersi stretto è che questa partita stabilisce delle gerarchie. Matute davanti alla difesa, nonostante non sia il suo ruolo, riesce a gestire bene la fase di non possesso. Giorno è la mezz’ala di maggiore qualità della rosa, bisogna lavorarci e addestrarlo a prendere le giuste scelte. Carlini deve essere il titolare, non tanto per l’assist ma per la lucidità delle giocate: fondamentale capire se la sua panchina a Pagani è dettata ancora da una precaria condizione fisica o da una scelta del mister Tedesco. Ciotola non convince, Taurino sembra un’alternativa più valida all’ex Frosinone.

Tatticamente è stata una Casertana che s’è riproposta col 4-3-3. L’atteggiamento iniziale è stato di pressing ma poi la squadra ha sempre tenuto un baricentro molto basso, un’idea che non è del tutto sbagliata. Senza una punta di peso, l’attacco della profondità e l’uso del contropiede può essere una buona alternativa. Importante, a quel punto, sarà curare la fase di non possesso, con qualche meccanismo da oleare alla perfezione: scalate e la gestione degli spazi, con magari un terzino più bloccato (nelle ultime due partite è accaduto con l’out di sinistra) e, a turno, una delle mezze ali.

Tedesco tira un lungo sospiro di sollievo grazie a questa vittoria. Il cammino da fare è ancora lungo ed il lavoro dell’allenatore su una rosa come quella rossoblù è, a dir poco, fondamentale. Il futuro ci dirà se l’ex secondo di Gregucci, Campilongo e Romaniello riuscirà a reggere la pressione. Di certo, meglio vedere cosa accadrà con i 3 punti in tasca.