Casertana, il ko con l'Angri certifica un fallimento totale. Anche il terzo posto è in pericolo. Aprilia, Palmese e la post season per salvare la dignità

24.04.2023 13:34 di  Antonio Papale   vedi letture
Giacomo Casoli
Giacomo Casoli
© foto di Giuseppe Scialla

La sconfitta rimediata ieri pomeriggio al Pinto contro un Angri che forse ha giocato con maggior rabbia certifica il fallimento totale della stagione rossoblù, al di là di come andranno a finire. Le responsabilità vanno suddivise tra tutte le componenti, ma per certificarle in modo preciso è giusto farlo a bocce ferme. Come sempre, però, cerchiamo di prendere in considerazione i principali aspetti che la gara di ieri ha lasciato in eredità.

FALLIMENTO TOTALE - Inutile prendere in giro, e soprattutto bisogna dirlo per onestà intellettuale e amore della verità: quello rossoblù è stato un fallimento totale. Si era partiti con l'intenzione di vincere a mani bassissime questo campionato, invece sono stati commessi tanti errori ed eccoci qua a parlare di un altro anno andato a ramengo. Delle responsabilità, meglio parlarne a bocce ferme.

L'ILLUSIONE - In realtà l'illusione avuta nella giornata di ieri l'ha regalata l'ottavo centro stagionale di Mauro Bollino, uno dei pochi che sta facendo qualcosa di buono in questo finale di stagione, poi....

NEL SEGNO DEL DUE - Il due è il numero più facilmente accostabile alla gara di ieri: due gol al passivo, seconda volta che ciò capita nell'era Cangelosi e che non porta ad una vittoria, seconda sconfitta consecutiva: tutti numeri non positivi e che i tifosi rossoblù vorrebbero cancellare.

8' FATALI - La sconfitta di ieri è maturata essenzialmente dal 12' al 20' dove due errori da matita rossa dei difensori rossoblù: e da quel momento, la gara ha svoltato a favore degli angresi, fino a quel momento scarsamente pericolosi e che non hanno creduto ai loro occhi nel ritrovarsi a portare tre punti a casa dal Pinto. E, in piccolo, è sembrato di rivivere la gara con l'Aprilia dove un altro blackout è costato molto caro.

RITORNO AL PASSATO - Una delle cose che ha dimostrato la gara di ieri è che i falchetti sembrano essere ritornati al passato: imprecisi davanti e soprattutto distratti dietro, visti gli errori di Paglino e Prisco sul primo gol e di Galletta ma soprattutto di Sabatino nel gol del 2-1. È sembrato che il nastro sia ritornato indietro di quattro mesi.

LE SCUSE - A fine gara, in sala stampa c'è stato un festival di scuse. Cangelosi telegrafico nel chiederle e andare via, Sabatino e Bollino invece a dare spiegazioni e nell'ammettere errori gravi commessi.

PODIO A RISCHIO? - E la sconfitta di ieri, al di là del fatto che ha fatto svanire le ultime speranze di acciuffare il secondo posto, ha messo a rischio il terzo posto, dato che l'Arzachena è a quattro punti. Vero che i falchetti devono fare altri due punti per garantirsi la sfida di playoff in casa, o possono anche perdere con Aprilia e Palmese se l'Arzachena non batte Nola e Ilvamaddalena, ma devono essere diversi da quelli di questo aprile orribile, Sorrento a parte.

LA BESTIA NERA - La gara di ieri ha anche mostrato che i falchetti hanno una bestia nera, Luigi Sanchez. Negli ultimi due anni, tra Mariglianese e Angri, il tecnico napoletano ha realizzato dieci punti su dodici contro i falchetti. Quasi un incubo per i rossoblù.

IL PRIMO KO - La gara di ieri ha rappresentato anche alcune prime volte, in negativo: prima sconfitta interna dell'era Cangelosi e prima sconfitta interna con squadre campane che al Pinto, fino a ieri e Paganese a parte, avevano incassato solo sconfitte.

SALVARE LA DIGNITÀ - Ora i falchetti devono subito cancellare questo nuovo scivolone e pensare alle due ultime gare della regular season dove l'imperativo sarà salvare la dignità, per rispetto della società, dei tifosi e, perché no, anche della stampa che segue questa maglia.