Casertana, il ritorno in serie C l'apice di un anno esaltante

30.12.2023 11:23 di  Antonio Papale   vedi letture
Esultanza Ferrari a Pagani
Esultanza Ferrari a Pagani
© foto di Giuseppe Scialla

L'anno che sta per salutarci verrà certamente ricordato dai tifosi della Casertana come quello del ritorno in serie C e della fine di un incubo durato quasi ottocento giorni che sembrano quasi un'eternità. Ci sono stati anche momenti brutti, ma, nel 2023, i momenti belli sono stati molti di più e questi verranno portati sempre nel cuore di chi ama davvero questa maglia.

Andando indietro nel tempo, e dalla D, a gennaio si riparte da Cangelosi, tecnico alla prima esperienza in D e da capo allenatore dopo trent'anni come secondo di Zeman, chiamato a cancellare la fallimentare esperienza di Panarelli e a rivitalizzare un ambiente depresso con la C ormai lontanissima. Il neo tecnico parte con due vittorie, poi il ko a Pagani manda quasi in archivio le speranze di un miracolo. Dopo il pari interno col Cassino, la svolta con sette vittorie di fila e una vetta distante tre soli punti. I sogni di realizzare quel miracolo chiamato promozione diretta si sgretolano ad Uri, quando un gol assurdo da centrocampo di Aloia condanna i falchetti alla sconfitta. A questo punto, si inizia a pensare ai playoff e a risalire in terza serie dalla porta di servizio. Dopo aver tremato in casa con l'Arzachena, arriva la finale di Pagani con un unico risultato: la vittoria, che arriva grazie alle reti nei supplementari di Ferrari e Guida. 

Da quel momento si inizia a pensare al ripescaggio e alla verifica di quante squadre in C possano saltare. I rossoblù sono inizialmente sesto ma, col passare dei giorni, scalano la graduatoria sino ad essere i migliori tra le vincenti dei playoff di serie D. Il 24 luglio la Figc inserisce virtualmente i falchetti in C, ma bisognerà aspettare i ricorsi, poi respinti, della Reggina in sede di giustizia ordinaria. Sarà solo alle 17,53 di un caldissimo 30 agosto che si può dire ufficialmente che la Casertana termina il suo inferno e rivede il paradiso della C.

In tutto ciò, Degli Esposti, benché non si poteva ufficializzare nessun nome a causa delle liste bloccate, opziona tantissimi nomi che, poi alla fine arriveranno. Alla fine arriverà gente come Venturi, Celiento, Montalto, Carretta, Curcio, Proietti, Toscano, Damian, tutta gente che ha fatto sia la B che la C. L'obiettivo, malgrado i nomi, è la salvezza.

I rossoblù partono in ritardo per via del tardivo ripescaggio e lo fanno in un Pinto pieno nel sentito derby col Benevento: è parità ma i falchetti fanno subito capire che alla lunga si devono fare i conti anche con loro. Arrivano altri tre pareggi con Latina, Potenza e Monopoli, poi il pesante ko col Catania mette in evidenza i limiti atletici di quel periodo. Arriva la prima vittoria col Monterosi, ma il pari col Messina e la sconfitta con l'Avellino mettono i falchetti in una posizione scomoda di classifica. Da lì la svolta, con anche la vittoria sulla capolista Juve Stabia. I rossoblù inanellano vittorie e danno spettacolo, e si inizia a parlare di modello Casertana. Alla fine, non arriverà più nessuna sconfitta e i falchetti si ritrovano al secondo posto alla chiusura del girone di andata, a sette punti dalla capolista Juve Stabia.

Si chiude così l'anno più bello della gestione D'Agostino con risultati sul campo esaltanti che, si spera, possano essere ancora migliori nel 2024, ma, quello più bello la società rossoblù l'ha raggiunto ridando entusiasmo ad una piazza depressa e facendo avvicinare a questa squadra tanti bambini: è questa la vittoria più bella per la Casertana.