La squadra accontenta i tifosi: fino all'ultima goccia di sudore. Sono tre gli uomini della svolta rossoblù

26.09.2016 10:31 di Raffaele Cozzolino   vedi letture
Gli applausi finali
Gli applausi finali
© foto di Giuseppe Scialla

La Casertana mette in fila il terzo successo nelle ultime quattro partite, tre delle quali giocate lontano dal ‘Pinto’. Lo fa a Vibo Valentia, contro un’altra di quelle squadre che si sono presentate allo start con l’obiettivo della salvezza. A far gioire i 49 supporter giunti in Calabria e tutti quelli che hanno il falchetto nel cuore è Carlini, con un colpo da grande opportunista. La difesa si conferma il punto di forza del piano tattico di mister Andrea Tedesco: solo un gol subito negli ultimi 360’, arrivato su calcio di rigore.

Una retroguardia, quella rossoblù, che ha trovato una nuova fisionomia con l’inserimento, da due partite a questa parte, di Salvatore D’Alterio. Il capitano ha diretto alla grande la linea difensiva, alzando la voce quando necessario e dando quella sicurezza che tanto serviva. Oltre a D’Alterio hanno trovato continuità anche Carriero e Carlini, altri due interpreti che hanno dato nuove soluzioni nelle zone di campo di loro competenza. Il centrocampista classe ’97 ha tanto fiato, è ordinato nel suo dinamismo e sembra aver trovato un importante intesa con Matute: s'è notata soprattutto quando con l’ingresso di Rajcic, tra i due, c'è stato un ottimo sincronismo nei tempi del pressing e delle consequenziali coperture. L’esterno ex Frosinone, invece, è il colpo dell’estate e si vede, lontano un miglio, che le sue giocate sono di chi ha calcato campi di un certo prestigio, di chi ne ha combattute tante di battaglie.

Con D’Alterio, Carriero e Carlini inseriti nello starting eleven, questa Casertana ha trovato la sua dimensione, il suo gruppo con il quale provare a dare una svolta ad una stagione che, oggettivamente, non partiva con grandissime ambizioni e fiducia. La continuità della formazione iniziale è un ingrediente fondamentale: ben si ricorda la scorsa stagione, quando all’inizio del campionato si formò un gruppo ben delineato di 13-14 giocatori che, conoscendosi nei dettagli, partita dopo partita, alimentarono un sogno. Va replicato ciò, senza poi smantellarlo, allontanando gli uomini chiave, anche e soprattutto dello spogliatoio.

Note negative? Sarebbe sciocco trovarne, verrebbe visto come il classico pelo nell’uovo. Da segnalare, però, tre cose su cui lavorare (ed il clima di fiducia può solo aiutare): una controindicazione di una difesa formata da D’Alterio e Rainone è che qualcosa si può concedere sulle palle alte; su Giannone vengono costruite vere e proprie gabbie, fondamentale lavorare sull’apporto della mezz’ala più vicina (Carriero) e del terzino (Finizio) con sovrapposizioni (interne ed esterne) che gli possano dare più ossigeno; Giorno è il centrocampista con licenza d’offendere del trio messo in campo da Tedesco, il ragazzo, che ha ottima tecnica e personalità, deve imparare a fare le giuste scelte dopo aver fatto delle belle giocate, in qualche occasione tiene troppo gli occhi sul pallone.

Minuzie. Piccole cose che, però, a lungo andare possono fare la differenza tra una stagione che va oltre quelle che erano gli obiettivi prefissati. A questo proposito, importante il recupero di Corado.

Infine, i tifosi avevano chiesto sudore per la propria maglia (CLICCA QUI), tramite uno striscione esposto sul campo d'allenamento. La risposta della squadra ha dimostrato di saper onorare l'impegno, creando un minimo di credito con gli stessi supporter rossoblù. Ora, però, domenica sera, servirà tutto il solito apporto del pubblico per continuare questa striscia di risultati utili.